martedì 23 dicembre 2008

L'educazione in mezzo a "tanti come me"..!


Collegandomi all'ultimo post, vorrei rendere partecipi i miei lettori riguardo ai diversi fattori che possono ostacolare o facilitare l'interazione fra bambini, tra cui ad esempio l'empatia, vista come la capacità di accostarsi all'altro, come l'abilità di "mettersi nei panni dell'altro" secondo la definizione di Borgogno (1978 ).
Informandomi nel web ho scoperto che il bambino passa, attraverso varie fasi di empatia: da una indifferenza totale alla capacità di trovare un rapporto emotivo tra sè e l' altro.

Un altro fattore che a mio avviso credo sia il più facile da osservare, è quel legame di tipo ludico senza funzioni di scambio, ovvero finalizzato al piacere di stare insieme.
Questo passa attraverso varie modalità come, per esempio, la fissazione dello sguardo: il bambino che desidera coinvolgere in una sua attività un altro bambino, generalmente lo guarda e aspetta una risposta (che può essere indifferente, cooperativa o competitiva).

Altri fattori che facilitano o bloccano l' interazione tra i pari sono:

- la sicurezza personale del bambino: più il piccolo è convinto di trovare un appoggio da parte di un adulto in caso di bisogno, più si "avventura" verso i coetanei;

- la capacità di simbolizzazione, che gli permette il distacco dal reale (qui ed ora) e la conseguente possibilità di adeguarsi alle richieste degli altri con la sicurezza di soddisfare i propri desideri in un tempo più avanzato, la possibilità di verbalizzare, ossia di esprimersi con le parole, in maniera adeguata; (ma questo fattore può avvere solo in un secondo momento, quando il piccolo impara a comunicare)

- le condizioni e il contesto di vita: se sono soddisfacenti non agitano il bambino e gli permettono di concentrare l'attenzione sul buon esito della relazione senza paura di perdere qualche cosa;

- gli stili educativi e il contesto socio-culturale, in quanto i bambini sono socievoli se vivono in un ambiente aperto, nel quale vi è la considerazione dei sentimenti altrui, in cui la struttura è definita con precisione, in cui i ruoli sono rispettati e tutti hanno uguali diritti e uguali doveri, dove il bambino ha le sue piccole responsabilità che lo aiutano a crescere.

Tutti questi fattori sono importanti al fine della buona integrazione con i suo coetanei, in un contesto di asilo nido o scuola materna.
Sono fermamente convinta che l'educazione di un bambino (che sia vivace o meno questo non ha importanza), derivi dai genitori si, ma non solo a parole e in certi momenti, ma nella vita quotidiana.
Ogni gesto, ogni tono, ogni risposta e modo di fare altrui vengono assimilati dal bambino, che è un gran osservatore!
In base dunque, all'educazione che un bambino riceve, egli si comporterà di conseguenza con gli altri.

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