lunedì 15 dicembre 2008

Quando ci si ritrova in mezzo a "tanti come me"..!


I bambini già da quando vengono al mondo, hanno la possibilità di mettersi in relazione con gli adulti che li circondano, ma non sempre hanno la possibilità invece, soprattutto prima dell'inizio della scuola materna o dell'asilo nido, di relazionare in maniera indipendente con i loro pari.
Il rapporto tra bambino e adulto è un rapporto asimmetrico in quanto è l'adulto a gestire il dialogo, egli stabilisce l'alternanza dei turni e cerca di evitare, per quanto è possibile, il conflitto con il piccolo.
Ma le cose cambiano quando il bambino si ritrova nel rapporto con i coetanei: esso si trova di fronte ad un altro che è come lui, con gli stessi bisogni, con le stesse reazioni e, con lo stesso bagaglio di esperienza e spirito di adattamento.
Ecco che, soprattutto all'inizio, la relazione è conflittuale e spesso "si rende necessario" l'intervento di un adulto. Bisogna tenere presente che l'intervento dell' adulto è utile all'inizio del gioco relazionale ma non dovrebbe diventare un'abitudine per il bambino: egli deve essere consapevole che l'adulto lo può aiutare, ma deve anche aiutarsi da solo e interiorizzare, grazie anche alle varie esperienze di scontro, le personali strategie di risoluzione dei conflitti.

1 commento:

MeneFraPo - Francesco ha detto...

Quando ho letto questo articolo mi è subito venuto in mente, che quando ero all'asilo, avevo il brutto vizio di menare gli altri bambini, e anche tutte le tirate di orecchie che le suore mi davano.