Gusto e olfatto non sono chiaramente separabili l'uno dall'altro, infatti per molti aspetti si sovrappongono.
Per quanto riguarda i bambini, la bocca serve loro oltre che per nutrirsi, anche per esplorare ciò che hanno intorno. Tendono a mettersi in bocca ogni oggetto a portata di mano.
Nei mesi di vita che seguono l'allattamento, quando iniziano ad allungare le braccine per afferrare oggetti, riescono anche a portarsi alla bocca biscotti o pezzi di pane.
Si è notato che molti bambini nel periodo che intercorre tra i 7 e i 9 mesi iniziano a mostrare preferenze per alcuni alimenti.
La dieta del bambino nei primi sei mesi di vita è costituita in genere dal latte materno, considerato l'alimento più appropriato e completo. Contiene tutti i principi nutritivi di cui il piccolo ha bisogno, oltre a fornirgli la giusta dose di anticorpi che vanno a formare il suo sistema immunitario.
L'allattamento, come è stato già largamente trattatonei post precedenti, è il primo gesto d'amore di una mamma verso il figlio, una necessità primordiale che dà continuità a una relazione costruita nei nove mesi di gestazione.
Con lo svezzamento dal latte materno, che in genere comincia a partire dai 5 o 6 mesi, questo primo contatto non sarà più necessariamente esclusivo, ma potrà essere condiviso con il papà e il resto della famiglia.
Nel periodo che va dai 6 ai 18 mesi circa, la dieta del bambino si arricchirà di nuovi sapori e forme: il bambino inizia a sperimentare i primi cibi solidi.
La necessità di variare aumenta con la crescita: tra i 18 e i 36 mesi, l'alimentazione del bambino dovrà garantire l'apporto di tutte le sostanze necessarie tenendo conto anche dei suoi gusti e di eventuali intolleranze.
Nel momento in cui il bimbo avrà imparato a stare a tavola in modo più autonomo, il pasto non sarà più soltanto un momento in cui sfamarsi, ma anche un'occasione in cui trascorrere del tempo con la famiglia.
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