A seguito vi rilascio alcune riflessioni fatte pensando a diverse letture trovate in internet e ad altre tante diverse discussioni che, quando si sta "in mezzo" a genitori, si sentono per forza e spesso si viene pure chiamati in causa.
Ogni bambino ha un suo percorso di sviluppo. Questo percorso non è uguale per tutti, anche se ci sono delle tappe fisse.
Generalmente, prima si impara a gattonare e poi a camminare. Allo stesso modo, prima si emettono suoni senza apparente significato e poi si inizia a parlare. Ma non esiste un'età precisa nella quale si inizia a parlare o a camminare.
Un eventuale ritardo non deve assolutamente spaventare i genitori. Anche perché lo sviluppo va valutato nel suo complesso, infatti non esistono regole uguali per tutti.
I genitori non si devono poi basare solo sull'esperienza di altri bambini confrontandoli col proprio. Ogni bambino è diverso dall'altro. Ad esempio è risaputo che quelli nati prematuramente hanno uno sviluppo un po' più lento. Ma questo è assolutamente normale. Molto raramente, infatti, un ritardo nasconde un problema.
I genitori hanno invece il compito di stimolare il proprio bambino. Parlargli e "dialogare" con suoni e gorgheggi, giocare sia col corpo sia con giocattoli e oggetti colorati. Fargli scoprire i suoni e i rumori; tutto serve al bimbo per imparare cose nuove.
E serve anche ai genitori per conoscerlo e sapere quali sono i suoi gusti e le sue preferenze.
2 commenti:
Pietra portante della mia formazione infantile fu Piero Angela. 7-14 anni
Forza Piero!
D'accordo. Prima fu il Sapientino.
Posta un commento